15 novembre 2005
Berlusconi: «Una casa per gli sfrattati, non per tutti»
di Sara Bianchi



Il Presidente del Consiglio non ha mai parlato di un piano per offrire casa a tutti, ma solo agli sfrattati. Lo ha precisato lui stesso durante la sua visita al salone del motociclo nel nuovo polo espositivo di Rho-Pero. «È la solita disinformazione di cui sono vittima», ha precisato Silvio Berlusconi: «Io ho parlato di un piano casa per gli sfrattati, e lo ribadisco. Ci stiamo lavorando, saremo pronti a presentarlo in campagna elettorale». Il Premier ha chiarito: «In Italia c'è un elenco di sfrattati. Se usiamo terreni che costano poco, e procediamo a costruzioni fatte da architetti offrendo queste case a chi ha avuto lo sfratto, non al 19 per cento di italiani che vivono in affitto, ma solo ai più bisognosi, io penso che si possa fare un piano fondato per i prossimi cinque anni».
Sul Sole 24 Ore di oggi Renato Brunetta, consigliere economico di Palazzo Chigi ha spiegato così il piano case che la Cdl vuole varare: «C'è un milione di case popolari gestito a vario titolo oggi: l'8-10% sono negozi, parcheggi o magazzini, hanno un valore di mercato. Il 20% poi è di qualche pregio. Sono tutte unità vendibili: si stima che valgano 20-30 miliardi, altre fonti portano questa somma a 50. Dunque, lo Stato incassa, chiude gli Iacp (con un costo di circa 5 miliardi) e non perde nulla perchè oggi sono solo gestioni in passivo ripianate di volta in volta da denaro pubblico». Poi «con i fondi recuperati si può far fronte a vendite solo simboliche regalando di fatto gli immobili in cui abitano circa 500mila famiglie».
Ma il Presidente del Consiglio è intervenuto anche sulla questione dell'età pensionabile, ricordando che in Germania il Governo la sta portando a 68 anni: «Non ho proposto di alzare l'età pensionabile ma penso che si debba considerare il fatto che non è un sacrilegio portare in avanti l'età lavorativa». Il Premier ha anche precisato: «Mi hanno accusato di voler portare a 68 anni l'età pensionabile, ma io non l'ho mai proposto. C'è un patto, c'è una riforma che partirà dal 2008 e che ha dato già ottimi risultati grazie al bonus per chi resta al lavoro. Bisogna però considerare che siamo il paese dove si lavora meno, anche se grazie alla politica di questo Governo siamo riusciti a raggiungere il top nella storia della Repubblica come occupati, 4 lavoratori su 10 cittadini. Ma in Italia si lavora 1600 ore all'anno e negli Stati Uniti si lavorano 1700 ore all'anno».
Sull'euro Silvio Berlusconi puntualizza: «L'incremento dei prezzi dovuto all'introduzione della moneta unica rientra tra quei problemi che il Governo non ha la possibilità di risolvere». E chiede alla Bce di sostenere le imprese e la produzione, e non concentrarsi unicamente sul contenimento dell'inflazione.
Avverte, il Presidente del Consiglio, la sinistra che appesantire la fiscalità sulle rendite finanziarie sarebbe ingiusto e un errore perché provocherebbe una fuga di capitali dall'Italia. Assicura che domani il Senato approverà la devolution e benedice l'ingresso di Piaggio in Aprilia: «Ho colto con favore l'accorpamento di Piaggio e Aprilia. Il gruppo Piaggio è lontano dai gruppi giapponesi, ma è comunque tra i primi 3-4 al mondo». L'atto di fusione per incorporazione di Aprilia in Piaggio sarà stipulato il 29 novembre.
Per raccontare il suo stato d'animo in questa campagna elettorale sceglie l'ironia, quando con una battuta racconta: «Per fortuna quando mi guardo allo specchio mi rassicuro, perchè vedo la faccia di una persona perbene. Se non fosse così, a sentire quel che dicono dall'altra parte, dovrei avere paura di stare con me stesso». E aggiunge: «È per questo che se c'è un imprenditore santo in questo Paese, pensando a tutto quello che faccio, a tutte le ore di lavoro di ogni mia giornata, beh, quello sono io».