CORRIERE DELLA SERA  27 LUGLIO 2005

L’EMERGENZA CASA
«In arrivo 2.300 alloggi entro l’anno»
PATTO TRA COMUNE E REGIONE

Per affrontare l’emergenza abitativa il Campidoglio compra nuove case. E il primo lotto è costituito da più di trecento appartamenti che l’Inpdap ha messo sul mercato. Saranno acquistati con uno sconto del 15 per cento, che è quanto il Comune è riuscito a strappare. «Abbiamo appena concluso una conferenza dei servizi con il Ministero del Tesoro - afferma l’assessore al Patrimonio Claudio Minelli - e siamo parzialmente soddisfatti del risultato raggiunto. Speravamo di arrivare al 30 per cento, come gli inquilini, ma non si è trovato lo strumento legislativo. Si è ricorsi a un accordo di programma che prevedeva un pacchetto di sconti del 15 per cento, e con questi abbiamo potuto agire». Le prime cento case sono in pratica del Campidoglio, le altre arriveranno entro l’anno. E per evitare il rischio di occupazioni abusive degli appartamenti «abbiamo raggiunto un accordo con il Prefetto Achille Serra per lo sgombero immediato», aggiunge Minelli. Gli oltre trecento appartamenti, tutti in zone più o meno periferiche della città, come Labaro, Torre Spaccata, Magliana, Tuscolana e Dragoncello, si potranno acquistare anche grazie ad un accordo tra la Regione Lazio ed il Campidoglio: insieme hanno stanziato 147 milioni di euro per affrontare il problema dell’emergenza abitativa nella Capitale: il Comune ha stanziato 85 milioni di euro, la Pisana 62 milioni. L’intesa è stata firmata ieri nella sede di via Rosa Raimondi Garibaldi dall’assessore regionale alla Casa Bruno Astorre e da Claudio Minelli, alla presenza del sindaco Walter Veltroni e del presidente della Regione Piero Marrazzo.
È un accordo che prevede una serie di possibilità: oltre all’arrivo degli appartamenti Inpdap, c’è anche l’accelerazione di interventi per la realizzazione di 1.774 alloggi destinati all’affitto, con un contributo regionale di altri 66 milioni di euro, per i quali il Campidoglio ha già individuato le aree. È inoltre prevista la modifica di destinazione d’uso - da uffici a residenziali - di cubature esistenti o da costruire, individuate attraverso bandi pubblici riservati ai proprietari «con conseguente acquisizione degli alloggi da parte del Comune a valori ribassati per destinarli alla graduatoria generale del diritto alla casa».
In questo modo «vogliamo affrontare insieme una questione che per tante famiglie è la più urgente e drammatica - ha detto Walter Veltroni - ci sono molti nuclei colpiti da sfratto. Con questo accordo incrementiamo i fondi per l’acquisto di alloggi, che assegneremo alle persone in graduatoria. Alla fine dell’anno saremo arrivati ad assegnare circa 2.300 case, con possibilità di alloggio per oltre 10 mila persone. In più, tra buoni casa e assistenza alloggiativa avremo garantito assistenza a 15 mila famiglie. È uno sforzo finanziario, ma anche di cosceinza sociale».
«La casa è il termometro del disagio sociale - ha aggiunto Piero Marrazzo - dati delle Province ci dicono che l’emergenza abitativa cresce laddove aumentano l’usura e la criminalità. Ecco perchè la Regione si è data come priorità quella della casa. Con il Campidoglio stiamo costruendo un modello che utilizzeremo anche nel resto della Regione. Con il Comune abbiamo immaginato un percorso che vede al centro la persona e la famiglia che, fino ad oggi, ha toccato anche i temi dei trasporti e della gestione dei rifiuti».
«Abbiamo fatto il massimo possibile per alleviare questo che è uno dei porblemi fondamentali - ha spiegato Bruno Astorre - ma gli enti locali da soli non ce la possono fare. Ci vuole una concertazione nazionale, un intervento serio del governo».
Negli ultimi anni, infatti, le situazioni di disagio abitativo nel Lazio si sono aggravate: c’è un preoccupante aumento degli sfratti (? 71 per cento nel 2004, 50 mila pendenti nella capitale) soprattutto per morosità (il 60 per cento), che vanno a colpire le famiglie molto povere o in condizioni economiche precarie.
Lilli Garrone