Una delibera della Regione mette a disposizione di ogni truffato 60 mila euro: ma una metà dei soci è priva dei requisiti Coop Casa Lazio, la soluzione per 790 famiglie Riaperto un bando per aiutare le altre 748 rimaste fuori

Il sogno di riuscire ad acquistare una casa comincia ad avverarsi per 790 delle 1.500 famiglie coinvolte nella truffa delle Cooperative edilizie, prima fra tutte il «Consorzio Coop casa Lazio». I cittadini frodati, che dimostreranno di avere i requisiti, potranno beneficiare di 60 mila euro a socio (10 mila a fondo perduto e 50 mila a tasso agevolato). Ieri la giunta Marrazzo, su proposta di Bruno Astorre, assessore regionale ai Lavori pubblici, ha approvato una delibera «per sostenere l’edilizia pubblica, non per rimborsare chi è stato truffato». Le risorse derivano da una legge nazionale sulla casa (ex fondi Gescal). «Tra i criteri soggettivi obbligatori - spiega Astorre - i soci devono avere un reddito non superiore a 37 mila euro, non devono essere proprietari di un’altra casa e devono risiedere nel Comune nel quale hanno chiesto i contributi». Tra gli standard oggettivi «le Coop devono essere state finanziate anche con fondi regionali e devono essere società in stato di difficoltà economiche - precisa l’assessore - ma non devono essere in stato di liquidazione o sottoposte a procedure simili».
Per aiutare i cittadini le cui domande sono state respinte, la Regione ha riaperto il bando con un provvedimento straordinario per i prossimi 30 giorni: «Chi è stato escluso dalla graduatoria provvisoria - ricorda Astorre - potrà chiedere di essere riammesso ai finaziamenti se è in possesso dei requisiti». Visto che le domande accolte prevedono l’investimento di circa 30 milioni dei 60 disponibili, la giunta regionale è orientata comunque a investire le risorse rimaste in un altro bando per concedere «buoni casa».
La vicenda della truffa delle Coop scoppia alla fine del 2003: l’inchiesta parte dalle denuncie delle 371 famiglie, socie delle Coop «Cynthia» e «Palocco», che hanno sborsato fino a 400-500 milioni di lire, ma dopo anni di attesa si accorgono di essere state raggirate. La guardia di finanza nell’aprile del 2004 arresta 4 persone tra le quali Emilio Francesco Falco, che guida il «Consorzio Coop casa Lazio», 20 gli indagati e 49 le Coop sequestrate. «Il problema casa si risolve solo rilanciando a livello nazionale un piano di edilizia economica e popolare - osserva Astorre -. Nel Lazio sto pensando alla vendita degli alloggi Ater (ex Iacp) agli inquilini che ne fanno richiesta per reperire risorse da investire nella costruzione di nuove abitazioni».
Francesco Di Frischia